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Ritorno assoluto: Zest North America Pairs Relative nella Top 10 del mese di febbraio

LUGANO - Dopo le classifiche sui rendimenti e sui mercati azionario, obbligazionario e equity, l'ultima realizzata da FidaRating per il mese di febbraio è quella dedicata al ritorno assoluto, nella quale spiccano i fondi gestiti attraverso strategie non correlate con i mercati. All'interno della Top 10 c'è anche il fondo Zest North America Pairs Relative gestito da Pasquale Corvino, un risultato sicuramente molto soddisfacente che certifica la qualità dell'ottimo lavoro svolto.
"Il fondo - spiega Corvino - ha chiuso il primo trimestre con una performance ragguardevole in un contesto estremamente complicato per la quasi totalità dei prodotti del risparmio gestito. L’aspetto di maggior gratificazione è che tale risultato sia tanto soddisfacente quanto quello del 2019, periodo in cui però le condizioni di mercato erano diametralmente opposte. Ciò testimonia la qualità del lavoro svolto e che prodotti molto sofisticati possano rispondere alla quasi totalità delle esigenze degli investitori e generare perfomance positive in ogni contesto di mercato".
Come si sta evolvendo la situazione in Nord America alla luce della pandemia da Coronavirus?
"La pandemia - dichiara il gestore - sta colpendo duramente anche gli Stati Uniti e numerose incertezze riguardano sia la possibile durata che la profondità delle conseguenze. A questo punto, data la parziale affidabilità dei dati riguardanti contagi e mortalità, qualunque previsione puntuale resta esercizio poco significativo. Tuttavia va evidenziato che l’impatto economico maggiormente significativo avrà luogo nel corso del II trimestre e sarà di notevolissima portata come, però, lo sono le misure già messe in atto da amministrazione americana e FED".
Cosa ci si può aspettare dopo l’estate sui mercati?
"A mio parere - conclude Corvino - siamo di fronte ad una sottovalutazione sia delle conseguenze per la profittabilità aziendale che delle misure poste in essere dalle istituzioni per arginarne l’impatto. Va inoltre aggiunto che il tessuto produttivo americano resta endemicamente tra i più competitivi, flessibili e ricchi di competenze al mondo. Tutto questo, associato al forte pragmatismo ed un’attitudine empirica, pone le società americane in posizione di vantaggio assoluto e relativo nell'affrontare le difficoltà presenti e future".